mercoledì 10 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - Il Comitato Città & Borghi di Fondazione, voluto dal giornalista Renzo Lupatin

 


 In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024 Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.



Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.



Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.



La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.



Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.



Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.



Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.



La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.





Percorso Internazionale Borghi della Storia 


Il Comune di Forlì e la Presidenza della Associazione della Rotta Culturale Europea Atrium avevano partecipato alle giornate di informazione di BORGHI d'Europa, la rassegna informativa che si era svolta nel dicembre 2016 nella Bassa Padovana e nella Bassa Veronese, al fine di mettere a confronto i progetti e le iniziative di valorizzazione di oltre 50 borghi europei.


L'orizzonte culturale della rassegna aveva fatto esplicito riferimento agli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa e aveva costituito la trama comune di tutti gli interventiin programma.

Oltre a Forlì, era stato invitato anche il Comune di Predappio.

In Veneto la rete dei borghi europei del gusto aveva suggerito quale nuovo socio di Atrium il Comune di Vigonza, con il borgo rurale progettato dall'architetto Quirino De Giorgio, uno dei massimi esponenti del movimento futurista. Il Comune di Vigonza era intervenuto all’incontro,dando così una prospettiva concreta alla candidatura.

L'iniziativa si era poi arenata .


Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa ha rilanciato l'idea, proponendo un incontro a Vigonza sui temi dell'architettura dei regimi totalitari del XX secolo.

Per dare sostegno e 'gambe' alla proposta , Lupatin ha creato un Comitato delle Città & dei Borghi di Fondazione, all'interno del Percorso Internazionale Borghi della Storia.


“Una città di fondazione è un insediamento urbano nato non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico. In genere, le città di fondazione sono costruite nella parte fondamentale, detta "nucleo di fondazione", tramite un intervento unitario realizzato in tempi brevi e con una precisa conformazione geometrica, spesso caricata di significati simbolici e modelli ideali “


                                                                          Tresigallo


Il Comitato comprende :


- I villaggi operai ottocenteschi e novecenteschi relativi a insediamenti industriali o minerari :

Crespi d'Adda (BG-Lombardia),Villaggio Appiani (TV), Piazzola Città del Lavoro di Paolo Camerini (PD)


- i nuovi insediamenti urbani fondati nel ventennio fascista, specie negli anni trenta ( Vigonza, le città di fondazione dell'Agro Pontino)


- le "città aziendali", o company towns, nate infatti come insediamenti a completamento delle infrastrutture produttive di una grande azienda ( Torviscosa, Tresigallo,Metanopoli, Villanova-Santa Margheiria di Portogruaro )


giovedì 28 marzo 2024

Borghi d’Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Il Rinascimento del Derthona Timorasso, Bianco Piemontese

 


n occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d’Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all’evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d’Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC – Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024 Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.

Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell’Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un’ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.

Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall’esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.

La legislazione dell’UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l’ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l’economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.

Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell’elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l’elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.

Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l’Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell’UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.

Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.

La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democ

Scopri la rinascita del Derthona Timorasso e i suoi stili di vinificazione: Rinascimento del bianco Piemontese

Derthona, precedentemente conosciuto come Timorasso Colli Tortonesi, ha dato nuova linfa alla scena vinicola piemontese. (Derthona è il nome antico romano di Tortona, una città fondata dai Liguri. Il suo nome deriva dal fatto che era un villaggio fortificato situato sulla collina: derton significa castello.) Grazie a vignaioli come Walter Massa, che dedicano la loro passione a questa varietà, il suo ritorno è un’espressione di perseveranza e tradizione. Questo articolo esplora la sopravvivenza di questo vino unico, la sua coltivazione meticolosa, il terroir distintivo e il profilo di gusto che lo rende unico tra i vini di bacca bianca italiani.

L’invito di Walter Massa a Sassaia per unirsi alla DOC è una testimonianza del suo approccio visionario e innovativo. Unendo l’eccezionale Timorasso Derthona alla raffinatezza dello stile Bourgogne di Sassaia, con un approccio minimalista arricchito dalla scienza e tecnologia apprese presso L’Università di California Davis, si è aperta la strada per un pioniere e l’espressione innovativa del terroir dei Colli Tortonesi. Questo connubio unico rappresenta veramente un nuovo orizzonte per la regione, esaltando la potenzialità e il carattere distintivo del terroir in maniera straordinaria. 

È innegabile che i loro sforzi abbiano portato al prestigioso trofeo Falstaff per i migliori vini del Piemonte. Ma dietro a questo straordinario trionfo si scopre qualcosa di più profondo di un semplice vino premiato.


sabato 2 marzo 2024

Borghi d’Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Il Percorso La Via del Pane e il pane di Ballanzano (Perugia)

 



”Borghi d’Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo” è una iniziativa inserita nel progetto che rinnova ogni cinque anni la scelta dei luoghi da valorizzare e far conoscere.

In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d’Europa riprende infatti la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.

In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d’Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.

insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l’avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.

Avvicinare l’Europa alle comunità locali

La rete europea di consiglieri regionali e locali è un’iniziativa a cura delle istituzioni dell’Unione europea e rivolta ai rappresentanti politici eletti con un mandato a livello regionale o locale in uno degli Stati membri dell’UE.

Chiunque, nella sua funzione di consigliere locale o regionale, sia interessato a saperne di più su ciò che l’UE può fare per la sua comunità locale, a entrare in contatto con i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR), a condividere punti di vista e a fare rete con altri consiglieri di tutta Europa, è il benvenuto sulla rete di #EUCouncillors.

La rete Borghi d’Europa ha deciso di un creare un Percorso dedicato ai temi dei Mulini e delle Vie del Pane, tra le grandi iniziative di informazione del progetto L’Europa dellel scienze e della cultura.

Il circuito organizza e promuove dei percorsi per mettere a confronto idee, progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori,per raccontare a giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.

Il progetto era stato presentato nell’aprile del 2019 presso la sede del Parlamento Europeo di Milano.

Con le noci, con il formaggio, con lo strutto, “sciocco” e persino con il mosto d’uva. Il pane dell’Umbria vanta una lunga tradizione. Sin dalle primissime ore del mattino le stradine di Perugia, Terni, Spoleto, Assisi, Foligno, Todi, Bastia, Foligno, Orvieto sono invase dal profumo di filoncini e prodotti da forno. Da sempre associata a quello senza sale, la bella regione conta in realtà numerose tipologie diverse di pane che si caratterizzano per la qualità degli ingredienti e i metodi di lavorazione dei “fornai artigiani”, oltre a diversi sfizi e torte salate dalla storia secolare.

Pane senza lievito di Balanzano

A Balanzano, Ponte San Giovanni e Perugia si produce un pane particolare senza lievito di birra: l’impasto è fatto con acqua, farina e fermenti e prima di essere infornato deve lievitare a lungo, per almeno 8 o 9 ore.

L’aspetto che tuttavia sembra più caratterizzare il pane umbro è l’assenza di sale nel suo impasto. Questa caratteristica è dovuta ad un complesso di ragioni ambientali, economiche e alimentari.

Nella nostra regione, infatti, la natura interna e montana del territorio, distante dalle coste marine e quindi dalle “saline”, ha reso da sempre difficile e costoso l’approvvigionamento del sale.

Il pane sciapo, inoltre, si conserva meglio e meglio si abbina ai sapidi prodotti della nostra norcineria e tradizione casearia.

CURIOSITÀ

Secondo alcuni studiosi, l’origine del pane sciapo umbro è perfettamente databile: nel 1540 Perugia, che contava allora circa 20.000 abitanti, benché sotto il dominio papale, conservava ancora libertà civiche. E queste se le giocò appunto “per un pugno di sale”.

Papa Paolo III aveva infatti deciso di imporre a tutti i sudditi l’aumento di 3 quattrini per libbra sul prezzo del sale.

I Perugini, per non sottostare all’imposta, ne limitarono al massimo il consumo, compreso il sale impiegato per fare il pane. Seguì anche una rivolta, la leggendaria Guerra del Sale, subito domata con la forza: da allora la libera città di Perugia fu formalmente sottomessa al potere diretto del pontefice.

E per lo stesso motivo, ovvero la lotta contro l’esoso fisco papalino, si narra che agli inizi del Settecento gli Spoletini decisero infine di comprare meno sale, a causa della pesante tassa di cui era gravato. Conseguenza di quella economia fu la cottura del pane nel forno a legna senza sale, per poi accorgersi che in fondo non era poi così male…


venerdì 5 gennaio 2024

La Via dei Folletti, delle Fate, degli Gnomi e degli Elfi – Il Percorso di sostenibilità ambientale raccontato da Laura Panizutti – Si parte dalla Sinistra Piave


 Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico Ionica,Forum intergovernativo sulla cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), ha deciso di avviare nel 2024 un nuovo Percorso Internazionale sui temi del

folclore e delle tradizioni popolari.

“ Si tratta di un itinerario che vuol riavvicinare natura e cultura, in un originale viaggio all'insegna della sostenibilità ambientale – osserva Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa.- Si chiama la Via dei Folletti, delle Fare, deggli gnomi e degli elfi. Accompagnerà questo viaggio Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, zona dalla quale prende l'avvio il progetto nelle Terre del Piave. “

Garantire la sostenibilità ambientale significa tenere in equilibrio il nostro ecosistema naturale. Lottare contro l’inquinamento, prendere provvedimenti drastici in tema di emissioni nocive e produzione di rifiuti, attivare circoli economici virtuosi e improntati all’innovazione come driver per ottimizzare, riciclare o riusare le risorse. Un ecosistema di comportamenti per un unico, grande obiettivo.


E così, partiamo dalla Sinistra Piave e da una figura mitica.....



Il Mazariol

“Me racomando, no cascar entro te le peche del Mazariol”.


Ecco quello che avresti potuto sentirti dire se fossi nato nelle vicinanze Piave, soprattutto un po’ di anni fa, quando il mondo lì fuori era ancora magico.

Già, ma chi è, o cos’è, il Mazariol? E perché non bisogna pestare le sue “peche”, o impronte?



Il Mazariol, secondo la tradizione veneta, è un piccolo omino delle dimensioni di un folletto, vestito con un cappello o cappuccio rosso, scarpe a punta, un viso rugoso e una folta barba con capelli lunghi aggrovigliati.


Si dice abiti in grotte buie e tranquille, e si aggiri nelle foreste e boschi, da lui tanto amati, lungo la sponda sinistra del fiume Piave.


La leggenda narra che questa creatura passi le sue giornate rilassandosi e svolgendo il mestiere del malgaro e del pastore, grazie alle sue infinite conoscenze sulla natura e amore per gli animali.


Il Mazariol. Leggendario folletto della valle di Primiero

Dolomiti, uno dei posti dove la legenda del Mazariol è più diffusa

Il Mazariol, anche se non malvagio, è tuttavia un essere schivo che non ama la compagnia. Si dice sia dotato infatti di alcuni poteri magici che utilizza per nascondersi dalla bramosia e violenza dell’uomo. Se ti ritrovassi a passeggiare tra i boschi della marca o del bellunese, fai attenzione a dove metti i piedi. Se dovessi calpestare le impronte lasciata dal Mazariol infatti, saresti costretto come per incanto a seguirle, fino a perdere la memoria e smarrirti nella foresta.


La storia di questo piccolo omino però è molto più antica di quello che si possa immaginare, e si mescola con fatti di quella storia che tutti studiamo a scuola nei nostri libri.

Ti ricorderai immagino delle invasioni barbariche, che sconvolsero l’Impero Romano, e del temibile Attila.


Dipinto raffigurante gli Unni nella loro attività preferita: razziare l città


La leggenda narra infatti che il Mazariol, da sempre molto attaccato alla propria terra e pronto a difenderla da chiunque la minacci, affrontò gli Unni, quando gli stessi si avvicinarono troppo a quella che è l’attuale Oderzo, all’epoca Opiterum.


Scesa la notte nell’accampamento degli Unni il Mazariol, come prima cosa, rubò e disperdette tutti i viveri degli uomini di Attila. Diede poi fuoco a tutte le pelli di animali che i soldati usavano per coprirsi durante il sonno.


Nonostante la notte abbastanza movimentata, intorpidi ed affamati, i barbari erano comunque ancora decisi ad assaltare il paese.


Tuttavia, il nostro folletto aveva preparato loro un ultimo scherzo, e cioè intrecciò le criniere di tutti i cavalli, che gli uomini di Attila prontamente sciolsero appena se ne accorsero.


A cosa sarà mai servito fare una cosa così inutile, mi chiederai.


Ebbene, secondo la leggenda veneta, una cosa da cui guardarsi bene è lo sciogliere ciò che il Mazariol unisce: corde, tessuti e, appunto criniere di cavalli.


Infatti, non appena gli Unni slegarono i nodi, i cavalli divennero indomabili.


Gli invasori, ritrovandosi senza la possibilità di cavalcare gli animali che tanto temuti li resero in molte battaglie, decisero di ritirarsi dalla zona.


Il Piave, casa del Mazariol


Ancora oggi, se ti capitasse di passare nelle vicinanze del Piave, in una notte di luna piena, prova a dare un’occhiata al letto del fiume. Potresti infatti vedere il piccolo Maziariol, con il suo cappello rosso e scarpe a punta, mentre naviga in un piccola zattera e ti saluta, dicendo: “Salve, io sono il Mazariol che sconfisse Attila, il flagello di Dio”.