sabato 2 luglio 2022

La Via dei Norcini : la Puglia del Salumificio Cervellera e il Veneto del Salumificio Spader

 


La Via dei Norcini è lo speciale itinerario che Borghi d’Europa realizza per raccontare le storie dei maestri salumai, dalla Croazia alla Calabria.

“In questo viaggio del gusto – commenta Renzo Lupatin. Presidente dell’Associazione-,ci ha sempre accompagnato Emanuele Spader, nume tutelare del Salumificio Spader di Mosnigo 

(Treviso), che ci ha raccontato la storia e le caratteristiche delle eccellenze degli altri Paesi europei”.

Così, in Puglia, la scelta è stata quella di dar voce al capocollo di Martina Franca, segnatamente ai prodotti del Salumificio Cervellera.

“Conosciuto e apprezzato sin dal XVIII secolo in tutto il Regno di Napoli il capocollo è il salume più rappresentativo dell’antica arte norcina martinese. Prodotto artigianalmente con materie prime di qualità in un territorio fresco e ventilato, ricco di boschi di querce e profumata macchia mediterranea. Grazie al suo profumo intenso e il sapore delicato è uno dei salumi più apprezzati al mondo.Stagionatura: da 130 gg a 180 gg “

“Carne suina allo stato brado dei nostri boschi e allevamenti – raccointa Giuseppe Cervellera-. Il pezzo è la parte del collo superiore del maiale.

Come abbinarlo: Pane di Altamura con burrata di Andria e Capocollo

Alla vista è un Capocollo Intenso e fumè dalla fetta precisina di medio pezzatura, con grasso bianco e magro rosso scuro poco marezzato.Al naso esprime le noti dolci e pulite dalla concia e del vin cotto e soprattutto sentori di legno e fumo, intensi ma non invasivi. Sensazioni che tornano in bocca e si uniscono a buon pepe, carne stagionata e a una sapidità equilibrata. La struttura è tenace ma succosa e scioglievole. “

Nella degustazione che Borghi d’Europa ha dedicato all’incontro fra Puglia e Veneto, Emanuele Spader ha proposto un classico della propria produzione : il prosciutto cotto alla fiamma.

Il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, è un prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d’Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”

domenica 19 giugno 2022

A Santa Rita (Padova) : dall'Antico Forno alla Via delle Buone Cose

 




Mi capita spesso di 'cliccare' sulla pagina facebook SANTA RITA-un quartiere da vivere ogni giorno, perchè mi suggerisce una idea concreta di comunità.

"Vogliamo raccontare Santa Rita, un rione centrale della città di Padova.

Abitare il quartiere per noi è sentirsi ospitati da uno spazio che ci accoglie, ci chiede cure, dove si possono incontrare gli altri e insieme creare comunità ".


Una Parrocchia della Diocesi di Padova assai vivace .La chiesa, conosciuta popolarmente anche come "Chiesa di Santa Rita" è storicamente un luogo di fede e raccoglimento

La chiesa è dedicata ai santi fratelli Canziano, Canzio, Canzianilla e a Proto, martiri di Aquileia (31 maggio 304). I lavori di ricostruzione ed ampliamento della chiesa primitiva, una delle più antiche della città, gravemente danneggiata dal disastroso terremoto del 1117 e dal terribile incendio del 1174, furono terminati nel 1617. Durante i lavori la zona presbiteriale fu trasferita da est a sud, ma il campaniletto romanico rimase inalterato.

Il restauro del 1955 ha messo in luce, sul fianco destro della attuale costruzione, parte della vecchia facciata con il rosone ed alcune finestrelle di un periodo che si ritiene successivo al 1117.

Il motivo dell'arco di trionfo romano, ripreso sulla facciata, è attribuito ad un architetto locale di cultura palladiana, Vincenzo Dotto o Giambattista della Sala. All'interno di nicchie poste tra gli intervalli delle semicolonne, due statue in pietra tenera, del padovano Antonio Bonazza (1698-1763), rappresentano la Purezza e l'Umiltà.

Posti sopra l'attico, troviamo le statue dei quattro Evangelisti e i due bassorilievi con episodi della vita di San Canziano, opere realizzate da Pietro Danieletti (1712-1779).




Così è del tutto piacevole realizzare una sosta gustosa all'Antico Forno, punto di incontro vitale

del rione. "Discendo da una famiglia di Mastri panificatori siciliani- ci racconta Giuseppe Bonaccorso-. Mi sono trasferito con la moglie padovana in città, ove importo il mio sapere sui lievitati. Ben presto mi sono appassionato alla pasticceria e nel 2002 inizia l’esperienza di successo dell’Antico Forno. «Siamo partiti in 4, ora abbiamo uno staff di 52 collaboratori, di cui 13 in produzione. Per primi abbiamo creduto nell’unione tra pane, pasticceria e caffè, e la crescita dell’attività ci conferma che la strada è quella giusta "


Un percorso di espansione continua, lungo il quale non possono mai mancare due cose: far sentire il cliente a casa e non scendere mai a compromessi sulla qualità della materia prima. «Una delle nostre carte vincenti è il servizio: offrire un sorriso è fondamentale per far tornare il cliente. L’altra sono gli ingredienti, che selezioniamo in prima persona, dalla vaniglia in bacche alle arance di Sorrento».


Ma uno dei punti forti de l'Antico Forno è il caffè.

«Il 60% del nostro fatturato proviene dal bar, perciò offrire un caffè a regola d’arte è d’obbligo. Con la torrefazione Diemme abbiamo ad esempio messo a punto una miscela adatta a essere servita al tavolo e non al banco, per rispettare le norme vigenti senza perdere in qualità».


Ed è proprio qui, a Santa Rita, che è nata l'idea di Borghi d'Europa di costruire la Via delle Buone Cose, un percorso di informazione dedicato alla leggendaria figura del giornalista enogastronomo Luigi Veronelli che , fra le altre, dedicava una guida con questo nome agli Indirizzi di Gola.

Il grande Luigi Veronelli avrebbe citato senza alcun dubbio nelle sue guide l'Antico Forno.



Renzo Lupatin

domenica 10 aprile 2022

Eurosostenibilità - La Governance : la trasparenza e la partecipazione- L'intervento della consulente Laura Panizutti

 



 



Il progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.

Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti di Conegliano.


"La normativa europea non obbliga a chi vuol proporre e vendere prodotti finanziari come sostenibili, di avere alcuni requisiti di governance."

In altri termini vi è un largo margine per l'intermediaio finanziario per essere 'opaco', per evadere le tasse, per essere gestito con il sistema delle scatole cinesi e,ciononostante, di poter comunicare i propri prodotti come sostenibili."


Un operatore che si ispiri invce alla finanza etica ha alle spalle governance e strutture societarie fondate sulla trasparenza, sulla partecipazione dei soci e dei clienti.

Le normative europee si occupano dei temi collegati alla trasparenza, ma li collegano al singolo prodotto finanziario, senza prendere in esame i comportamente generali di chi lo propone.


"I partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari dovrebbero essere tenuti a dare informazioni precise circa i rischi per la sostenibilità (per i quali si intende un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, qualora si verificasse, potrebbe provocare un impatto negativo sul valore dell’investimento); tali informazioni, infatti, sono necessarie per consentire agli investitori finali di adottare decisioni di investimento orientate al rispetto della sostenibilità. "


Ecco come Dino Donato Abate, Partner, Anna Travanini, Associate, Atrigna & Partners, delineano i temi della trasparenza :


"In concreto, i partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari sono tenuti alla:


  • trasparenza delle politiche in materia di rischio di sostenibilità (art. 3) mediante la pubblicazione sui propri siti web delle politiche relative all’integrazione dei rischi di sostenibilità negli investimenti o nelle proprie consulenze per investimenti;

-trasparenza sugli effetti negativi per la sostenibilità a livello di soggetto (art. 4) mediante l’informazione sui principali effetti negativi derivanti dalle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità. In particolar modo, devono essere fornite: le informazioni sulle politiche adottate al fine dell’individuazione dei principali effetti negativi per la sostenibilità, con indicazione dei relativi indicatori; una descrizione dei principali effetti negativi per la sostenibilità e di qualsiasi azione adottata o programmata in merito; una breve sintesi delle politiche di impegno adottate e riferimenti all’osservanza di codici di condotta di impresa responsabile e delle norme internazionalmente riconosciute in materia di due diligence e reporting;


  • trasparenza delle politiche di remunerazione relativamente all’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 5) mediante la pubblicazione delle informazioni su come tali politiche siano compatibili con la sostenibilità;

-trasparenza dell’integrazione dei rischi di sostenibilità (art. 6) mediante informativa precontrattuale del modo in cui i rischi di sostenibilità sono integrati nelle decisioni di investimento e dei risultati delle valutazioni dei probabili impatti dei rischi di sostenibilità sul rendimento dei prodotti finanziari che rendono disponibili;


-trasparenza della promozione delle caratteristiche ambientali o sociali nell’informativa precontrattuale (art. 8): nel caso in cui un determinato prodotto finanziario vada a promuovere talune caratteristiche, generalmente ambientali o sociali, devono essere comunicate le informazioni su come tali caratteristiche siano rispettate; se è stato individuato un benchmark, se e in che modo tale indice di riferimento sia coerente con le caratteristiche promosse;


-trasparenza della promozione delle caratteristiche ambientali e sociali sui siti web (art. 10) mediante pubblicazione sul proprio sito web, ad esempio, della descrizione delle caratteristiche sociali o ambientali o del relativo obiettivo di investimento sostenibile e le informazioni sui metodi utilizzati per la valutazione, il monitoraggio e la misurazione di tali caratteristiche.

Alla luce del nuovo Regolamento UE, pertanto, i soggetti supra indicati sono tenuti a pubblicare, sui rispettivi siti web, informazioni circa le proprie politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti; essi, quindi, devono spiegare il processo decisionale sia nel caso in cui non sussistano rischi di sostenibilità rilevanti per il prodotto finanziario sia nel caso in cui, invece, tali rischi possano incidere sulla performance del prodotto finanziario; in quest’ultimo caso, saranno tenuti a comunicare in quale misura, in termini quantitativi e qualitativi, tali rischi siano rilevanti in quanto incidenti negativamente sui fattori di sostenibilità."



sabato 9 aprile 2022

Eurosostenibilità - La Sostenibilità sociale: evoluzione della normativa internazionale , a cura di Konsum srl

 


 



Da un punto di vista giuridico, la sostenibilità sociale significa intraprendere azioni utili per affermare i diritti economici, sociali, politici, culturali delle persone. Per questo, la sostenibilità sociale trova la sua prima tutela nelle dichiarazioni dei diritti dell’uomo.

Considerando solo la storia moderna, tali diritti sono stati messi in luce in una prima formulazione dalla celebre Magna Charta Libertatum inglese (1215). Cinque secoli dopo, in modo esplicito, la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti (1776) proclamava il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Nel 1789, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e dei Cittadini, promulgata in piena Rivoluzione francese, affermò che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.

Durante il secolo scorso, a livello internazionale, i principi di sostenibilità sociale sono stati sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E a livello continentale dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950), che ha istituito la Corte europea dei diritti dell’uomo, volta a tutelare le persone dalle violazioni dei diritti umani.

In una dimensione nazionale, i principi fondamentali della Costituzione italiana, in particolare nei suoi primi 4 articoli, mettono in luce le esigenze di sostenibilità sociale. Anche in ottica di politiche attive, pensando ad esempio al secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Oggi i richiami alla sostenibilità sociale sono espliciti e dettagliati in diversi punti dei 17 Sustainable Development Goals fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La sostenibilità sociale : gli impatti positivi – Le certificazioni Konsum

La sostenibilità sociale, quale garanzia e rispetto degli stakeholder interni ed esterni (lavoratori, fornitori, clienti, investitori etc.) ha impatti positivi sulla fiducia che questi nutrono verso l’azienda. Nel caso dei dipendenti, un maggiore attaccamento all’organizzazione aziendale per la quale lavorano e una riduzione del turn-over portano meno perdite di know-how e di talenti, meno dispendio di risorse e tempo nella selezione e nella formazione. Analogo discorso di loyalty può riguardare clienti e investitori.

Adottare pratiche di sostenibilità si ripercuote anche sulla catena dei fornitori. Lavorare con dei principi e delle regole di sostenibilità e con chi queste regole le rispetta, fornisce più garanzie e minimizza i rischi. In questo senso scegliere solo quei fornitori che si sono sottoposti a un processo di certificazione significa abbassare i pericoli di inadempienze e avere più garanzie di serietà e rispetto dei contratti. Con evidenti vantaggi sulla business continuity che più difficilmente subirà interruzioni legate a un mancato rispetto delle norme.

Dato che la continua crescita d’interesse verso comportamenti sostenibili porta alle aziende coinvolte benefici - anche consistenti - tanto in termini economici come d’immagine è importante che si vada oltre il semplice patto di fiducia tra azienda e consumatore o stakeholder. In altre parole, l’autodichiarazione non è più sufficiente. L’azienda dovrà garantire ai suoi clienti che quello che offre - prodotto o servizio - sia realmente sostenibile, e cioè che soddisfi un certo numero di criteri misurabili e certificati. E per farlo deve affidarsi a enti terzi che ne attesteranno l’impegno e l’effettiva riuscita.

Solo così la sostenibilità diviene un elemento riconosciuto, valido e oggettivo. Utile da sfruttare anche a fini di comunicazione e marketing.

La ragione per la quale un’azienda decide di intraprendere un percorso di sostenibilità confrontandosi con una parte terza è duplice e risponde a criteri:

1. “interni e di comprensione”. L’obiettivo è scoprire - attraverso il confronto con gli esperti dell’organismo di certificazione - il proprio grado di sostenibilità e, in base al risultato mettere in opera i possibili rimedi per migliorare la situazione. Un caso frequente è la volontà di capire se e quanto i propri processi produttivi si possano dire “sostenibili”.

2. “esterni e di comunicazione”. L’obiettivo è comunicare all’esterno - in primis a clienti e stakeholder - la propria adesione a politiche di sostenibilità che siano sul versante ambientale, sociale o di governance. Ovviamente, con la garanzia di una certificazione che ne attesti la validità e la qualità delle performance.

Le parti terze che operano per certificare i soggetti interessati utilizzano standard nazionali e internazionali, come UNI o ISO.

Il processo che porta all’adozione di queste norme non mai è immediato; una volta elaborate dagli enti normatori e messe sul mercato, esse entrano nella consuetudine gradatamente, soprattutto sotto l’impulso proveniente dalle grandi aziende, in genere le prime a decidere di farsi certificare secondo questi standard o a richiederne l’adeguamento ai propri fornitori o subfornitori. Questi, spesso aziende di dimensioni medio-piccole, avviano il processo di certificazione, così da ottemperare a una diretta richiesta dei loro clienti (restando dunque nell’albo fornitori). Due esempi su tutti.

La ISO 39001 ha avuto una certa diffusione poiché è indicata quale requisito necessario per partecipare a gare d’appalto indette da Anas-Autostrade, m


Konsum s.r.l. svolge in modo costante la sua attività nell’ambito del miglioramento continuo, garantito e attestato da due importanti certificazioni:

CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE / CERTIFICATE OF CONSTANCY OF PERFORMANCE N./No. 0474-CPR-0704
ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (ai sensi del D.P.R. 207/2010)








domenica 20 marzo 2022

La Via dei Norcini - ARIA DI SAN DANIELE IN TUTTA ITALIA

 


 


 


Il Prosciutto di San Daniele, pur essendo delizioso, non è conosciuto come merita in tutta Italia; è per questo che il Consorzio ha deciso negli scorsi anni di organizzare una serie di iniziative promozionali, che nel 2022 avranno un grande rilievo, interessando tutta Italia.



Il Prosciutto di San Daniele nella tradizionale morsa.

Si incomincia con Roma, e non poteva essere altrimenti, non solo in omaggio al ruolo di Capitale d’Italia della città, ma anche perché è una specie di crogiuolo in cui si fondono tutte le culture gastronomiche italiane da quella Abruzzese, con cui la città ha sempre avuto contatti più stretti, a quella Lombarda o Siciliana.

Il Maiale rappresenta senz’altro uno dei protagonisti della cucina romana, come attestano anche Poeti Romani Doc, come Belli e Trilussa e soprattutto l’anonimo autore de: ”L’uccisione d’un Porco Eroe”; tuttavia non vi sono in Regione importanti tradizioni produttive di Prosciutto, eccetto quello cotto di Cori e quello leggermente affumicato di Bassiano; pertanto l’incontro di Prosciutto di San Daniele e Cucina Laziale si prospetta assai interessante.

Nel mese di marzo dunque ben sei locali, di diverso carattere e dislocati in vari punti della città, proporranno il Prosciutto di San Daniele e sarà interessante vedere come ognuno lo presenterà in maniera differente.

I locali interessati sono:

Magazzino Scipioni Mart. 22 marzo, h. 18,30

Luce Experience  Merc. 23 marzo, h. 19

ERCOLI 1928 – Trast. Giov. 22 marzo, h. 19

Heco | Trastevere Lun. 28 marzo, h. 19

Heco | E.U.R. Mart. 29 marzo, h. 18,30

L'Angolo Divino Merc. 30 marzo, h. 19


Facendo una visita in anteprima, mi sono recato al Magazzino Scipioni: un vecchio magazzino e prima ancora una torrefazione, in uno stabile anni Venti, vicino ai Musei vaticani, ora riportato alla sua struttura essenziale e originale.

Oggi è una moderna enoteca, un Wine-bar che grazie a centinaia di etichette selezionate racconta l’Italia, la Francia e molte altre terre ancora. Assieme a tanti vini in mescita offre una proposta gastronomica che valorizza, anch’essa, i territori.

Mi ha accolto il titolare Filippo Fazioli che mi ha suggerito un risotto Carnaroli con asparagi locali, che accompagnava deliziosamente il prosciutto di San Daniele croccante, ; per l’abbinamento, la dovizia di ottime proposte mi ha messo un po’ in imbarazzo, ma poi ho scelto un’ottima Vernaccia di Pergola “Vernaculum Bio” della Fattoria Villa Ligi di Stefano Tonelli nelle Marche.

Si tratta di un Rosso da Aleatico marchigiano di lunga tradizione, dal palato fresco e secco con delicata frutta rossa di bosco al naso: veramente un’ottima scelta.

Rassicurato dall’ottima possibilità riscontrata di matrimonio d’amore fra Prosciutto San Daniele e tradizioni romane, sono tornato nella natìa Bologna soddisfatto.

Gianluigi Pagano





mercoledì 9 marzo 2022

Eurovinum - L'Europa delle scienze e della cultura: i Vini Naturali

 


La rete internazionale Borghi d'Europa promuove il progetto “L'Europa delle scienze e della cultura” patrocinato dalla IAI - Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica.

Il Percorso Internazionale Eurovinum – “Il Paesaggio della Vite e del Vino”, intende scoprire i contenuti storici e culturali che si nascondono dietro la produzione del vino; viaggi nel paesaggio della vite e del vino, scoprendo itinerari noti ed altri quasi sconosciuti, tra personaggi protagonisti, con tanti giovani interpreti o tenaci donne del vino, ma sempre privilegiando la terra ancor prima delle cantine.

Il tema del 2022 è tutto centrato sui vini naturali.


Collabora con il progetto Antonella Pianca, fotografa, giornalista, sommelier e degustatrice, appassionata del mondo dei vini naturali, che ha voluto significativamente dare il via al progetto con il racconto di Costadilà Articoltura, intervistando Martina Celi nelle Colline di Vittorio Veneto dove ha sede l’azienda agricola. Martina prosegue oggi l’impegno di Ernesto Cattel, che nel 2005 decise di intraprendere l’attività di contadino-vignaiolo o, come amava definirsi, di articoltore, diventando il pioniere di una vinificazione artigianale e genuina con le uve autoctone di Glera, Bianchetta Trevigiana e Verdiso delle Colline dell’Alto Trevigiano. Costadilà è intimamente legata alla figura di Ernesto Cattel perché rappresenta la personificazione della sua filosofia e la sua visione.


Il viaggio nel mondo dei vini naturali prevede un format comunicativo che comprende:

  1. le visite al territorio e alle aziende scelte;

  2. il racconto del territorio attraverso interviste ai protagonisti;

  3. la realizzazione di rassegne stampa (radio, tv, online e social), con almeno 50 servizi informativi pubblicati per territorio;

  4. la partecipazione ad iniziative di informazione e di scambio culturale;

  5. il racconto del territorio secondo le chiavi di lettura dei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa domenica 20 e lunedì 21 marzo;

  6. La redazione di Borghi d'Europa interverrà a “Live Wine 2022”, al Palazzo del Ghiaccio di Milano, per realizzare interviste ai produttori di vini naturali.



Live Wine 2022 - Al Palazzo del Ghiaccio di Milano si danno appuntamento oltre 150 produttori italiani ed esteri che lavorano con metodi agricoli rispettosi della terra e della naturale vitalità del vino. Un grande evento dove incontrare i produttori, assaggiare i loro vini e ascoltare i racconti dei loro territori.